Version: 12.3.11 (2013-08-22)
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.
Se si aggiorna da una versione vecchia a questo rilascio di openSUSE, conviene leggere le note di rilascio precedenti qui: http://en.opensuse.org/openSUSE:Release_Notes
Queste note di rilascio riguardano i seguenti argomenti:
Sezione 1, «Varie»: queste voci sono incluse automaticamente da openFATE, il sistema di gestione delle richieste e delle funzionalità (http://features.opensuse.org).
N/D
Sezione 2, «Installazione»: conviene leggere questo documento se si vuole installare il sistema da zero.
Sezione 3, «Generale»: informazioni importanti per tutti gli utenti.
Sezione 4, «Aggiornamento del sistema»: problemi relativi al processo se si esegue un aggiornamento da una versione precedente di openSUSE.
Sezione 5, «Informazioni tecniche»: questa sezione include numerosi aggiornamenti e modifiche tecniche per gli utenti esperti.
Per informazioni dettagliate sull'installazione, si veda Sezione 3.1, «Documentazione di openSUSE».
Immediatamente dopo l'installazione NetworkManager non viene avviato automaticamente e pertanto la connessione WiFi non può essere configurata. Per abilitare la rete wireless, riavviare la macchina manualmente.
Gli utenti nuovi e predefiniti non sono più aggiunti automaticamente al gruppo video
, ma il driver proprietario NVIDIA richiede che gli utenti abbiano accesso ai dispositivi /dev/nvidia*
Sintomi: le applicazioni OpenGL riportano che non possono agire su /dev/nvidiactl
. Oppure GNOME mostra solamente uno schermo nero con il puntatore del mouse.
Dato che il driver NVIDIA non usa i metodi kernel tradizionali che permettono di installare le ACL sui nodi dei dispositivi, gli utenti devono essere aggiunti manualmente al gruppo video
; invocare, come root
e sostituendo $UTENTE
con il nome utente effettivo, il comando:
usermod -a -G video $UTENTE
Se il supporto al lettore di dischetti è abilitato nel BIOS, ma non è fisicamente presente nella macchina, si possono verificare blocchi durante l'installazione, quando YaST ricerca le partizioni.
Per evitare questo problema, disabilitare il supporto ai lettori di dischetti nel BIOS.
Nel manuale iniziale si trovano le istruzioni passo-passo per l'installazione, come pure l'introduzione ai desktop KDE e Gnome e alla suite LibreOffice. Sono altresì coperti gli argomenti di amministrazione di base come dislocamento e gestione dei programmi e un'introduzione alla shell bash.
La Guida di Riferimento copre in dettaglio amministrazione e configurazione del sistema e spiega come impostare i vari servizi di rete.
La Guida alla Sicurezza introduce i concetti basilari sulla sicurezza del sistema, coprendo entrambi gli aspetti di sicurezza locale e di rete.
Il manuale Analisi e regolazione del sistema fornisce indicazioni sul rilevamento di errori, la loro risoluzione e l'ottimizzazione del sistema.
La virtualizzazione tramite KVM offre un'introduzione all'impostazione e alla gestione della virtualizzazione tramite gli strumenti KVM, libvirt e QEMU.
La documentazione si trova in /usr/share/doc/manual/opensuse-manuals_$LANG
dopo aver installato il pacchetto opensuse-manuals_$LANG
, oppure in linea su http://doc.opensuse.org.
Prima di installare openSUSE su un sistema che si avvia usando UEFI (Unified Extensible Firmware Interface), si verifichi urgentemente se esiste un aggiornamento del firwmare raccomandato dal fornitore dell'hardware e, se disponibile, lo si installi. Un sistema Windows 8 pre-installato indica che quasi sicuramente il sistema si avvia usando UEFI.
Informazioni di base: alcuni firmware UEFI presentano dei bug che ne causano la rottura quando si scrivono troppi dati nell'area di memorizzazione UEFI. Nessuno conosce di preciso quanto siano questi "troppi dati", comunque. openSUSE minimizza il rischio non scrivendo alcun dato eccedente il minimo richiesto per avviare il sistema operativo. Il minimo significa dire al firmware UEFI la locazione del boot loader di openSUSE. Le funzionalità del kernel Linux upstream di usare l'area di memorizzazione UEFI per memorizzare le informazioni di avvio e crash (pstore
) sono state disabilitate in modo predefinito. Comunque sia si raccomanda di installare ogni aggiornamento firmware raccomandato dal fornitore dell'hardware.
Questo riguarda solamente le macchine in modalità UEFI con il boot sicuro abilitato.
YaST non riconosce automaticamente se la macchina ha il boot sicuro abilitato e pertanto installerà in modo predefinito un boot loader non firmato. Ma un boot loader non firmato non verrà accettato dal firmware. Per avere installato un boot loader firmato deve essere abilitata manualmente l'opzione di boot "Abilita boot sicuro".
Questo riguarda solamente le macchine in modalità UEFI.
Quando si usa l'installatore su un supporto live, YaST non rileva la modalità UEFI e pertanto installa un boot loader obsoleto. Questo porta a un sistema non avviabile. Il boot loader deve essere cambiato manualmente da grub2 a grub2-efi.
Questo riguarda solamente le macchine in modalità UEFI.
Il shim a firma doppia presente su openSUSE 12.3 potrebbe essere rifiutato dai prossimi firmware.
Se il supporto di openSUSE 12.3 non si avvia sul futuro hardware con boot sicuro abilitato, disabilitare temporaneamente il boot sicuro, installare openSUSE e applicare tutti gli aggiornamenti in linea per avere un shim aggiornato.
Dopo l'installazione di tutti gli aggiornamenti il boot sicuro può essere attivato nuovamente.
Questo riguarda solamente le installazioni in modalità UEFI.
Nella proposta di partizionamento, se si spunta l'opzione di usare LVM (che è richiesto per la cifratura completa del disco), YaST non crea una partizione /boot
separata. Questo significa che il kernel e initrd vengono posti in un contenitore LVM (potenzialmente cifrato) che non è accessibile da parte del boot loader. Per avere una cifratura completa del disco quando si usa UEFI, il partizionamento deve essere fatto manualmente.
sysvinit is no longer supported in this release. It has been deprecated since the last two releases.
In modo predefinito si usa la finestra delle impostazioni di rete di YaST (yast2 network) per attivare NetworkManager. Se si vuole attivare NetworkManager, si proceda come segue.
La variabile di sysconfig NETWORKMANAGER
in /etc/sysconfig/network/config
usata per attivare NetworkManager è stata sostituita da un collegamento alias network.service
di systemd, che verrà generato tramite il comando
systemctl enable NetworkManager.service
che causa la creazione di un collegamento alias network.service
che punta a NetworkManager.service
e pertanto disattiva lo script /etc/init.d/network
. Il comando
systemctl -p Id show network.service
permettere di interrogare il servizio di rete attualmente selezionato.
Per abilitare NetworkManager si usi:
Prima, fermare il servizio in esecuzione:
systemctl is-active network.service && \ systemctl stop network.service
Abilita il servizio NetworkManager:
systemctl --force enable NetworkManager.service
Avviare ul servizio NetworkManager (come collegamento alias):
systemctl start network.service
Per disabilitare NetworkManager, si usi:
Arresta il servizio in esecuzione:
systemctl is-active network.service && \ systemctl stop network.service
Disabilita il servizio NetworkManager:
systemctl disable NetworkManager.service
Avviare il servizio /etc/init.d/network:
systemctl start network.service
Per interrogare il servizio attualmente selezionato, si usi:
systemctl -p Id show network.service
Ritornerà "Id=NetworkManager.service
" se è abilitato il servizio NetworkManager, oppure "Id=network.service
" e in tal caso /etc/init.d/network agisce come servizio di rete.
La variabile SYSLOG_DAEMON è stata rimossa. Precedentemente veniva usata per selezionare il demone di syslog. A partire da openSUSE 12.3 è possibile installare una sola implementazione di syslog alla volta su un sistema, che verrà scelta automaticamente per l'uso.
Per maggiori dettagli si veda la pagina di manuale di syslog(8).
Con openSUSE 11.3 si è passati a KMS (Kernel Mode Setting) per le schede grafiche Intel, ATI e NVidia, e ora questa è l'impostazione predefinita. Se si riscontrano problemi con il supporto dei driver di KMS (intel, radeon, nouveau), disabilitare KMS aggiungendo nomodeset
alla riga di comando di avvio del kernel. Per impostarlo in modo permanente quando si usa Grub2, il boot loader predefinito, aggiungerlo come root alla riga GRUB_CMDLINE_LINUX_DEFAULT
delle opzioni di caricamento predefinite del kernel nel file di testo /etc/default/grub
ed eseguire da terminale il comando
sudo /usr/sbin/grub2-mkconfig --output=/boot/grub2/grub.cfg
per rendere effettive le modiche. Se si usa il vecchio Grub, aggiungerlo alla riga di comando del kernel in /boot/grub/menu.lst
, sempre come root. Questa opzione assicura che il modulo del kernel appropriato (intel, radeon, nouveau) venga caricato con modeset=0
in initrd
, ossia che KMS sia disabilitato.
In rari casi quando il caricamento del modulo DRM da initrd
è un problema generale e non relativo a KMS, è persino possibile disabilitare completamente il caricamento del modulo DRM in initrd
. Per fare ciò, impostare la variabile di sysconfig NO_KMS_IN_INITRD
a yes
tramite YaST, che quindi ricrea initrd
. Poi riavviare il computer.
Su Intel senza KMS il server X torna ad usare il driver fbdev
(il driver intel
supporta solamente KMS); in alternativa, per le GPU Intel obsolete esiste il driver "intellegacy" (pacchetto xorg-x11-driver-video-intel-legacy
) che ancora supporta UMS (User Mode Setting). Per usare tale driver, modificare /etc/X11/xorg.conf.d/50-device.conf
e cambiare la voce relativa al driver in intellegacy
.
Su ATI per le GPU attuali, si torna ad usare radeonhd
. Su NVIDIA senza KMS viene usato il driver nv
(il driver nouveau
supporta solamente KMS). Si noti che le più recenti GPU ATI e NVIDIA tornano ad usare fbdev
se viene specificato il parametro di avvio del kernel nomodeset
.
In modo predefinito systemd pulisce le directory temporanee giornalmente come configurato in /usr/lib/tmpfiles.d/tmp.conf
. Gli utenti possono cambiare ciò copiando /usr/lib/tmpfiles.d/tmp.conf
in /etc/tmpfiles.d/tmp.conf
e modificando il file copiato. Questo sovrascriverà /usr/lib/tmpfiles.d/tmp.conf
.
Nota: systemd non rispetta le obsolete variabili di sysconfig in /etc/sysconfig/cron
come TMP_DIRS_TO_CLEAR
.
In openSUSE 12.3 il journal di systemd non è persistente tra i riavvii. Se si vuole abilitare la persistenza del journal, creare (come superutente) la directory /var/log/journal
oppure installare il pacchetto systemd-logger
. L'installazione del pacchetto systemd-logger
segnalerà un conflitto con le altre implementazioni di syslog e pertanto assicura che il sistema usa solamente il journal di systemd, se installato.
Se il sistema è stato aggiornato da openSUSE 12.2 (dove /var/log/journal
era creata in modo predefinito) e si vuole disabilitare la persistenza del journal, rimuovere semplicemente la directory /var/log/journal
.
Il pacchetto pwdutils è stato sostituito dal pacchetto shadow. Il pacchetto shadow è praticamente un sostituto uguale, ma alcune opzioni a riga di comando sono state modificate o rimosse. Si veda /usr/share/doc/packages/shadow/README.changes-pwdutils
per un elenco di tutte le modifiche.
SuSEconfig.postfix
è stato rinominato in /usr/sbin/config.postfix
. Se si impostano le variabili di sysconfig /etc/sysconfig/postfix
o /etc/sysconfig/mail
, si deve eseguire manualmente /usr/sbin/config.postfix
come root.
Dato che la locazione dei file fontconfig è stata modificata, Emacs e le altre applicazioni collegate a GTK+ generano messaggi di avviso quando avviate.
Spostare i file nella nuova locazione:
mkdir -p ~/.config/fontconfig mv ~/.fonts.conf ~/.config/fontconfig/fonts.conf
In Gnome 3.6 usare il seguente metodo per impostare Maiusc o Ctrl+Maiusc come combinazione veloce per la selezione della sorgente degli input>
Installare gnome-tweak-tool.
Avvio di gnome-tweak-tool (
> ).Tramite il menu a sinistra selezionare
e nella finestra a destra cambiare le impostazioni.Questo è anche registrato nel rapporto del bug upstream https://bugzilla.gnome.org/show_bug.cgi?id=689839.
Durante la seconda fase dell'installazione tramite SSH, YaST si blocca. Questo è dovuto al servizio SuSEFirewall in quanto la variabile d'ambiente SYSTEMCTL_OPTIONS
non è impostata correttamente.
Soluzione temporanea: quando si è autenticati la seconda volta per la seconda fase dell'installazione tramite SSH, invocare yast.ssh con --ignore-dependencies
come segue:
SYSTEMCTL_OPTIONS=--ignore-dependencies yast.ssh